Conto alla rovescia per il lancio dell’astronauta Luca Parmitano, che realizzerà anche due, forse tre, passeggiate spaziali. Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana,Enrico Saggese, parlando all’Adnkronos, non esclude infatti che le passeggiate nello spazio possano essere tre, una in più rispetto alle due già in programma.
“A fine giugno -afferma Saggese- arriverà sulla Iss il penultimo Atv, se ci dovessero essere problemi tecnici nell’aggancio, Parmitano potrebbe intervenire affrontando una terza passeggiata spaziale”.
Anche Papa Francesco potrebbe salutare l’astronauta italiano. Parmitano, a quanto apprende l’Adnkronos, potrebbe avere un collegamento speciale con il Pontefice, probabilmente a fine giugno. “Confidiamo che i tradizionali collegamenti con il Papa e con il Presidente della Repubblica si ripetano anche in occasione della missione di Luca Parmitano” commenta il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, che, interpellato, ricorda come questi storici colloqui siano già avvenuti anche per altri astronauti italiani. A fine maggio del 2011 era stato Papa Benedetto VI a salutare Roberto Vittori e Paolo Nespoli, in un eccezionale collegamento dalla Sala Foconi della Biblioteca Vaticana con la Stazione Spaziale Internazionale. “Pensiamo anche ad un collegamento fra il presidente Giorgio Napolitano e Luca Parmitano e forse anche con il premier Enrico Letta” dice Saggese.
E non sarebbe la prima volta. Lo stesso presidente Napolitano ha già partecipato, a maggio del 2011, ad una inflight call Quirinale-Iss con Palo Nespoli e Roberto Vittori. I due astronauti italiani, per la prima volta insieme sulla Iss, dispiegarono il tricolore che Napolitano aveva affidato a Vittori per il 150esimo dell’Unità d’Italia. E prima di Napolitano, nell’aprile del 2001, l’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, ebbe un ‘faccia a faccia’ da Castel Porziano con l’astronauta Umberto Guidoni in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Otto minuti di collegamento nei quali Ciampi disse a Guidoni che mai avrebbe immaginato, quando era giovane, “di poter parlare con un altro uomo che era nello spazio”. Se mandano un presidente in orbita, “io mi prenoto” scherzò Ciampi.
Parmitano, 36 anni di Paternò, sposato con Kathy e papà di due bambine di tre e sei anni, abiterà nello spazio per ben 166 giorni per le Expedition 36 e 37. Laureato in Scienze Politiche a Napoli, mentre frequentava l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, Luca, maggiore dell’Arma azzurra, ha al suo attivo sfide complesse per 2.000 ore di volo con abilitazione al pilotaggio di venti modelli tra aerei ed elicotteri.
Luca sarà il quarto italiano a raggiungere la Iss e realizzerà venti esperimenti tecnico-scientifici dell’Esa, la maggio parte nel laboratorio europeo Columbus. Il lancio avverrà alle 22,31 circa e il loro viaggio verso la Iss durerà circa 6-7 ore.
La navicella russa dovrà come ‘inseguire’ la Iss, che viaggia a una velocità media di quasi 28mila chilometri orari a un’altezza sopra la Terra tra i 278 e i 460 chilometri, per circa 2,5 ore dopo il lancio. La Soyuz aumenterà la sua velocità fino a 28 mila chilometri all’ora, come arrivare da Roma a Napoli in quasi 20 secondi.
Dal suo blog Parmitano spiega che l’equipaggio eseguirà diverse attività prima di poter effettivamente aprire il portellone ed entrare finalmente nella Stazione. Dovranno eseguire test per controllare se la Soyuz e la Iss si siano agganciate correttamente e se abbiano raggiunto la stessa pressione. Una volta che tutto sarà ok, gli astronauti potranno entrare nella Stazione. L’abbraccio con i compagni già a bordo della Iss è previsto per le 5,55 circa. “Sento un grande senso di responsabilità verso il mio Paese per questa missione e sono molto orgoglioso di portare la bandiera italiana in orbita” ha detto Parmitano in uno degli ultimi incontri possibili con la stampa italiana a Star City, il centro di addestramento russo.
Parmitano ha chiarito subito che non porterà in orbita alcun amuleto perché, ha detto tout court :”Non ci credo”. Poi l’astronauta italiano non ha eluso il tema del timore di una missione così complessa nello spazio: “La paura? Solo i pazzi non ne hanno”. Perché la paura, ha spiegato, “è una reazione normale verso l’ignoto, ma la paura, se si utilizza positivamente, è un campanello d’allarme” che ti consente di affrontare sfide importanti con maggiore consapevolezza e attenzione. “A bordo sarò ingegnere, scienziato, assistente medico e pilota” ha ricordato più volte Parmitano.
Fonte: ADNKRONOS/IGN