Turchia vieta import formaggi italiani

formaggiI grandi formaggi italiani, come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana, dall’1 Febbraio non possono più essere esportati in Turchia. Lo rende noto Assolatte, spiegando che si tratta di una decisione del governo turco che ha messo il veto sull’import di prodotti ottenuti da latte crudo.

“E’ una cosa inaudita – ha affermato Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – i formaggi stagionati italiani sono sicuri e di grandissima qualità, li esportiamo in tutto il mondo ed è assurdo che proprio un paese come la Turchia, che chiede a gran voce di essere accolta nell’Ue, abbia preso questa decisione; Bruxelles deve intervenire”.

Secondo il presidente “il divieto va rimosso immediatamente, altrimenti saremo costretti a chiedere al nostro governo di intervenire con restrizioni analoghe e vietare l’arrivo in Italia dei prodotti provenienti dalla Turchia”.

Un Paase dal quale ogni anno, ricorda Assolatte, arrivano grandi quantità di prodotti alimentari, come frutta (237 milioni di euro), preparazioni di ortaggi e legumi (45 mln), cereali (13 mln), bevande e alcoolici (10 mln), kebab ed altre preparazioni di carne (9 mln), pistacchi, mandorle ed altri semi (8,8 mln).non possono più essere esportati in Turchia. Lo rende noto Assolatte, spiegando che si tratta di una decisione del governo turco che ha messo il veto sull’import di prodotti ottenuti da latte crudo.

“E’ una cosa inaudita – ha affermato Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – i formaggi stagionati italiani sono sicuri e di grandissima qualità, li esportiamo in tutto il mondo ed è assurdo che proprio un paese come la Turchia, che chiede a gran voce di essere accolta nell’Ue, abbia preso questa decisione; Bruxelles deve intervenire”.

Secondo il presidente “il divieto va rimosso immediatamente, altrimenti saremo costretti a chiedere al nostro governo di intervenire con restrizioni analoghe e vietare l’arrivo in Italia dei prodotti provenienti dalla Turchia”.

Un Paase dal quale ogni anno, ricorda Assolatte, arrivano grandi quantità di prodotti alimentari, come frutta (237 milioni di euro), preparazioni di ortaggi e legumi (45 mln), cereali (13 mln), bevande e alcoolici (10 mln), kebab ed altre preparazioni di carne (9 mln), pistacchi, mandorle ed altri semi (8,8 mln).

Redazione

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