di Giuseppe Consiglio
Il comparto apistico italiano porta i segni della cattiva annata del 2017 che fa sentire i propri effetti anche nell’anno corrente. Le arnie hanno risentito parecchio delle condizioni climatiche poco favorevoli che tra gelate tardive e lunghissimi periodi di siccità hanno avuto dei livelli di produzione molto al di sotto delle aspettative, mettendo a dura prova la tenuta delle aziende apistiche. La produzione 2018 ha avuto un crollo di 1500 tonnellate rispetto al 2017. Un anno, quindi, estremamente negativo, ed il cui impatto non ha tardato a manifestarsi nemmeno nei settori dell’industria alimentare e della cosmesi, con una significativa flessione dell’offerta equilibrata, solo parzialmente dall’incremento delle importazioni, perlopiù dalla Spagna e della Romania, oltre che dai paesi extra-UE come Argentina e Cina, flussi che hanno fatto registrare un incremento complessivo del 3% delle importazioni. Negativo il dato sull’export del miele italiano, il cui volume in tonnellate ha visto una riduzione di quasi mille tonnellate, pari al 14%. La solidità mostrata dai dati relativi ai consumi, hanno portato ad un consolidamento dei fatturati delle aziende apistiche ed in particolare del settore del miele a scaffale che nel 2017, ha fatto registrare una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Aumento che però, lungi dal rispecchiare un parallelo incremento dei redditi degli apicoltori, non appare sufficiente per garantire la sostenibilità dell’industria italiana. L’unico aspetto positivo è la grande fedeltà dei consumatori verso le produzioni di miele italiano principalmente in virtù del rispetto delle normative sulla salubrità e qualità del prodotto.
Il miele va certamente annoverato come uno dei principali alimenti multifunzionali naturali. Oltre che per l’impiego alimentare e nello specifico nelle imprese dolciarie, per condimenti e bevande, ha una fondamentale utilità per l’industria cosmetica, la cura della pelle, della cute e dei capelli. Ha un potere antibatterico ed antinfiammatorio, energizzante e rinvigorente. In Italia son presenti ben 50 varietà di miele, 1,2 milioni di alveari e ben 45 mila apicoltori, tra hobbisti e professionisti.