In Russia vino “Solo Italiano”

Non si ferma la scalata del vino italiano di qualità in Russia, dove nel 2011 ha conquistato un fatturato export di oltre 118 milioni di euro, facendo impennare dell’83% l’indice di crescita riferito al triennio 2009-2011. Sono questi i dati, su base Istat, resi noti a “Solo Italiano”, la manifestazione internazionale di promozione del vino tricolore targato IEM (International Exhibition Management), svoltasi dal 5 al 7 giugno, tra Mosca e San Pietroburgo.

Per Marina Nedic , Managing Director di IEM: “La qualità è la chiave di accesso e di successo del made in italy enologico in questo mercato che nel 2011 ha assorbito oltre 75,5 milioni di litri, in crescita di circa il 9% sul 2009, ma in flessione, rispetto al 2010, di circa il 30%. La contrazione e’ dovuta in parte ad una riduzione dei volumi di vino sfuso importato, dall’altro al rinnovo delle licenze che nel corso dl 2011 ha coinvolto gran parte degli importatori e che oggi e’ stato superato . Alla contrazione dei volumi si contrappone una continua ascesa del valore (il prezzo medio a litro del vino italiano esportato in Russia e’ cresciuto nel 2011 di oltre il 60%) che evidenzia la necessità di un investimento e una presenza continui e programmati per una promozione di qualità” “Solo Italiano” di quest’anno sarà la più significativa manifestazione vinicola italiana mai realizzata in Russia : saranno  presenti 110 aziende vinicole (tra cui l’Istituto Grandi Marchi, i consorzi Vignecantine, Vino Chianti e Uvive, Promosiena e Iter, Special Agency Chamber of Commerce Udine) impegnate in un programma educazionale dedicato agli operatori del settore.

“Per la Russia, inoltre, – prosegue Nedic – abbiamo realizzato un format innovativo suddiviso per zone produttive con focus e degustazioni specifici dedicati ai vini del Sud Italia, del Veneto e dell’Istituto Grandi Marchi rappresentativo dell’eccellenza enologica di tutte le regioni del nostro Paese. Una promozione mirata e sempre più declinata alle esigenze del mercato e del consumatore locale che dopo aver apprezzato il gusto del bere italiano, ora vuole conoscerne anche le origini”.

Redazione

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