In Nuova Zelanda in un arco di 30 anni sono stati ritrovati resti fossili di un pinguino gigante di 1,3 metri di altezza e 60 kg di peso. I paleontologi sono riusciti a metterli insieme dando forma all’uccello che viveva 24-27 milioni di anni fa, quando la Nuova Zelanda era per lo piu’ sommersa e consisteva di scogli sporgenti e isolati, che offrivano cibo abbondante e riparo dai predatori.
Le prime tracce del pinguino, soprannominato Kairuku – maori per tuffatore che torna con cibo – furono scoperte incassate in una scogliera a Waimate, nell’isola del sud, dal prof Ewen Fordyce dell’Universita’ di Otago nel 1977. Negli anni successivi il paleontologo ha scoperto altri resti e ha infine invitato il collega dell’Universita’ della North Carolina Dan Ksepka ad aiutarlo a ricostruire il preistorico gigante.
I due studiosi hanno stabilito che il Kairuku era molto piu’ grande del piu’ alto dei pinguini moderni, l’Imperatore, che cresce fino a un metro, e pesa fino a 30 kg. ”Il Kairuku era un uccello elegante per gli standard dei pinguini – scrivono i due sul Journal of Vertebrate Paleontology – con un corpo snello e lunghe pinne, ma con zampe corte e spesse”.
Le sue grandi dimensioni erano un adattamento che gli consentivano di nuotare per lunghe distanza e tuffarsi piu’ a fondo delle sue controparti moderne. Gli studiosi non sono certi delle ragioni della sua estinzione, ma suggeriscono come spiegazioni il cambiamento climatico e il numero crescente di predatori.