Milano, 1 e 2 Ottobre. “Catastrofe” umanitaria e ambientai nel Corno d’Africa: quale futuro per i popoli di Etiopia e Kenya?

corno d'africaIn Etiopia è in corso un violento accaparramento di terra che sta sfrattando le tribù della bassa Valle dell’Orno dalle terre ancestrali per far spazio a piantagioni industriali di canna da zucchero, palma da olio, jatropha, cotone e mais. Migliaia di persone sono già ridotte alla fame e alla disperazione. Se gli sfratti e la politica di “villagizzazione” – operati dalle autorità etiopi senza il consenso libero, prioritario e informato delle comunità coinvolte – non saranno fermati subito, secondo gli esperti potrebbe scoppiare una grave crisi umanitaria che tra la bassa valle dell’Orno, in Etiopia, e il Lago Turkana in Kenya, comprometterà la sicurezza alimentare di almeno 500.000 persone rimaste fino ad oggi largamente autosufficienti in uno degli ambienti più ostili e fragili del pianeta. La situazione sta precipitando rapidamente minacciando anche di intensificare i conflitti nel Corno d’Africa e di distruggere inmodo irreversibile due deiterritori a maggiore diversità biologica e culturale della Terra, entrambi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Nonostante le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani praticate dal governo etiope perridurre al silenzio il dissenso dei popoli indigeni e della società civile, il programma di villagizzazione e sviluppo prosegue, con il sostegno diretto e/o indiretto delle principali agenzie di cooperazione straniere.
Perchè inItalia, a Milano? Perchè alcune aziende italiane giocano un ruolo di primo piano nel caso e perchè la Cooperazione italiana mantiene da anni un rapporto privilegiato con l’area e con l’Etiopia. Ma anche per rispondere ad alcune delle sfide più stringenti di Expo 2015 come la sicurezza alimentare e la tutela della diversità biologica e culturale nel mondo.
È un’iniziativa del movimento mondiale per i popoli indigeni Survival International Con il patrocinio del Comune di Milano.


I fatti, le minacce, le responsabilità. Le possibilità di azione e riscatto della Cooperazione italiana e internazionale. Per catalizzare una forza d’intervento urgente. Per un modello di sviluppo che non distrugga i popoli e non neghi i loro diritti.


 

Dibattito
Giovedì 1 ottobre 2015 – ore 18,00 – 20,30 – Palazzo delle Stelline C.so Magenta 61, Milano

Ideale per pubblico generico, docenti e studenti, cooperanti, Ong, attivisti e giornalisti.


Convegno
Venerdì 2 ottobre 2015 – ore 09,30 – 13,00 – Palazzo Marino P.zza Scala 2, Milano

Raccomandato a politici, Ong, cooperanti, istituzioni, aziende, esperti e giornalisti.


Intervengono: Claudia J. Carr (Associate Professor of Environmental Science, Policy and Management, The University of California, Berkeley) • Will Hurd (direttore di Cool Ground, Vermont, USA) • Nyikaw Ochalla (rifugiato indigeno Anuak. Ha fondato e dirige l’Anywaa Survival Organisation per la giustizia sociale e per lo sviluppo sostenibile in Etiopia) • lkal Ang’elei (portavoce indigena Turkana, Kenya, e co-fondatrice di Friends of Lake Turkana. Ha vinto il Goldman Environmental Prize 2012) • Gordon Bennett (avvocato, esperto di diritto internazionale e diritti umani, UK. È celebre per le sue clamorose vittorie presso l’Alta Corte del Botswana a favore dei Boscimani, e il ricorso all’OCSE a nome dei Dongria Kond dell’India).

Modera il Convegno: Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia. Con contributi di: Victoria Tauli Corpuz, Relatore Speciale Onu sui popoli indigeni e tribali, Ginevra; Marco Bassi, antropologo, Università degli Studi di Trento; Antonella Cordone, IFAD, Roma.

Per ulteriori informazioni e per accreditarsi: www.survivalit/evento-omo – telefono 02 8900671 E-mail: ufficiostampa®survivalit

Fotografia: bambino Turkana @ Federica Miglio/Survival Milano

Redazione

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