Le migliori pizzerie in Campania per Gambero Rosso

pizza napoletanaGli indirizzi migliori per la pizza in Campania sono ora nero su bianco sulla guida del Gambero Rosso che, però, non può dire l’ultima parola in una città che ha un milione di degustatori doc e in cui ognuno ha un suo locale che considera il migliore. 

Ma chi arriva in città da turista o per lavoro da oggi ha una prima indicazione con le pizzerie che hanno meritato i “tre spicchi”, massimo punteggio.

Si parte dal ventre di Napoli, con Attilio alla Pignasecca, dove l’Attilio Bacchetti che impasta è l’omonimo nipote del fondatore del locale che dal 1938 stuzzica il palato dei frettolosi con le pizze a portafoglio o la pizza Carnevale con punte ripiene di ricotta.

Sul lungomare di via Partenope c’é invece la Trattoria Fresco che ha “strappato” il pizzaiolo (e cavaliere della Repubblica) Alfredo Forgione a Ciro a Mergellina: le sue pizze sono celebri per impasto e lievitazione grazie a un mix segreto di farine da lui gelosamente custodito.

Attento alla lievitazione e alla scelta degli ingredienti è anche Enzo Coccia alla pizzeria La Notizia, premiata in entrambi i suoi locali di via Caravaggio, che non disdegna l’introduzione di prodotti dop di altre regioni come lo speck tirolese e il tartufo d’Alba.

Il giovane che coniuga innovazione e tradizione é poi Gino Sorbillo con la sua pizzeria Ai Tribunali dove i turisti aspettano con golosità il proprio turno per assaggiare l’impasto leggerissimo, il cornicione accennato e i prodotti di qualità ben abbinati. Da poco Sorbillo ha anche inaugurato un locale sul lungomare di via Partenope.

E’ invece a Materdei dagli inizi del ‘900 Starita che fu anche il set delle scene con Sofia Loren pizzaiola ne ‘L’Oro di Napolì di De Sica. Farina campana e lievitazione di otto ore alcuni dei segreti di questa pizza d’eccellenza.

In provincia di Napoli sono tre gli indirizzi da tre spicchi. Si parte da una terrazza sul mare a Torre Annunziata dove Ciro Salvo ha aperto Massé. Lì i suoi impasti eterei incontrano i prodotti tipici, senza dimenticare la pizza fritta.

A Palma Campania Pietro Parisi, sperimenta invece il ‘lievito fujuto’ sostituendolo con l’acqua di governo della mozzarella per un gusto leggero e indimenticabile.

Cercano ingredienti nuovi anche i fratelli Salvo a San Giorgio a Cremano, che puntano su papaccelle grigliate e conciato romano e su 12 ore di lievitazione della pasta.

In provincia di Caserta, a Caiazzo, c’é infine Pepe in Grani, con Franco Pepe che nato da una famiglia di panificatori, oggi delizia i palati con le pizze tradizionali ma anche con ingredienti locali come la salsiccia di maiale nero e l’olio evo caiazzano.

Redazione

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