Quello dell’astroturismo, anche se di nicchia, è un fenomeno in crescita e che conta sempre più appassionati. Tanto che il Cile ha deciso di investire per trasformarsi in un laboratorio naturale mondiale per l’astronomia con il progetto “Astroturismo Chile”, forte di una concentrazione di osservatori astronomici e cielo perfetto che ha pochi eguali.
Un fenomeno su cui vale la pena puntare, come dimostrano i 200mila visitatori che ogni anno vanno nella sola Tenerife per ammirare le stelle dal suo cielo. Il Cile in potenza può ovviamente raggiungere ben altri risultati, visto che ha una media di 290 notti chiare e limpide all’anno e vi si concentrano circa il 40% delle infrastrutture per l’osservazione astronomica nel mondo, che diventeranno il 70% nei prossimi dieci anni.
Nel mondo esistono già altre mete di astroturismo, concentrate tra Spagna, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Portogallo, Namibia e Sudafrica, ma nessuno con la densità di osservatori del Cile. Al momento nel paese sudamericano esistono 21 osservatori scientifici, di cui 10 visitabili, 25 osservatori turistici, 24 sistemazioni con servizi astroturistici e oltre 50 operatori turistici che offrono tour astronomici.
Inoltre il Paese può fregiarsi di essere il primo in Sudamerica ad aver ricevuto la certificazione Starlight Tourism Destination per la sua ‘oasi del buio’ nel sito del Parco Fray Jorge, a cui si sono aggiunte nel 2014 altre tre nuove certificazioni Starlight a Pampa Joya, Mano del Desierto e Alto Loa. Un riconoscimento importante che finora nel mondo hanno ricevuto solo 15 siti, come Alqueva in Portogallo, o La Riojia in Spagna e La Palma alle isole Canarie. E sono in aumento le associazioni e i tour operator, che offrono ‘astro-viaggi’ ed eventi, anche in Italia, come dimostra il successo di manifestazioni quali ‘Calici di stelle’ che consentono di ammirare le stelle cadenti da casa nostra o i viaggi promossi dall’Unione astrofili italiani.