Ortaggi d’Italia

Organizzata dall’Associazione Orticola di Lombardia da venerdì 5 a domenica 7 maggio 2017 si è svolta ai Giardini Pubblici Indro Montanelli di Milano la XXII  Edizione della Mostra Orticola, l’eccellenza del florovivaismo italiano e non solo. Alla kermesse ha partecipato l’Associazione Filiderba che ha presentato il progetto Hortives l’Orto dei sapori antichi.

Il progetto “L’orto dai sapori antichi” nasce dalla passione dei componenti dell’Associazione Filiderba per l’orticoltura e si propone di conservare il germoplasma di antiche varietà, ormai perse, totalmente o in parte, di piante ortive. Per germoplasma s’intende, non solo il valore della variabilità genetica della pianta in sé, ma anche il valore socioculturale della stessa sul nostro territorio e anche l’influenza che essa ha avuto nel corso della storia. Con il supporto scientifico del Consiglio per la ricerca e l’agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, il progetto ha concretizzato una Banca Semi   che si pone come obiettivo quello di conservare quanti più campioni possibile di varietà orticole locali provenienti da ogni regione d’Italia e raccolti grazie al coinvolgimento di associazioni locali e piccoli coltivatori.

La Filiderba nell’ambito della  Mostra Orticola ha allestito un vera e proria Italia dove per ogni Regione sono riportati gli ortaggi tipici di una volta denominandola “Ortaggi d’Italia” . Un vero e proprio tufo nel passato.

 

Itinerario regione per regione

Piemonte – Cardo Gobbo di Nizza Monferrato

Lombardia – Peperone Bianco mantovano

Trentino Alto-Adige – Broccolo di Torbole e Santa Massenza

Veneto – Cicoria Rossa di Verona

Friuli Venezia-Giulia – Cipolla di Cavasso e della Val Cosa

Liguria – Zucchina Alberello di Sarzana

Emilia Romagna – Zucca Violina di Ferrara

Toscana – Pomodoro canestrino

Marche – Carciofo Monteluponese

Umbria – Lenticchia di Castelluccio di Norcia

Lazio – Pomodoro Pantano Romanesco

Abruzzo – Pastinaca di Capitignano o carota bianca

Molise – Centofoglie scarola Venafrana

Campania – Cavolo antico Torzelle

Basilicata – Melanzana Rossa di Rotonda

Puglia – Mugnolo / Cece Nero di Muro Leccese

Calabria –Peperoncino Diavolicchio di Diamante

Sicilia – Zucca Serpente di Sicilia

Sardegna – Pomodoro Camone Sardo

Val d’Aosta – Prezzemolo da radice

 

Qualche curiosità sugli Ortaggi d’Italia

CARDO GOBBO DI NIZZA MONFERRATO – PIEMONTE il cardo Gobbo di Nizza Monferrato appartiene alla varietà “Spadone” cosi chiamata per la forma allungata delle foglie e del fusto. Questa varietà deve la sua particolare forma “gobba” solo dopo una particolare tecnica di coltivazione: le foglie vengono legate e la pianta delicatamente piegata e ricoperta di terra a partire da settembre, al buio crescerà priva di luce e perderà il suo sapore amaro, e Il freddo lo farà diventare croccante. Ingrediente di uno dei piatti simbolo della gastronomia piemontese: la Bagna Cauda, salsa bollente a base di aglio, olio extravergine e acciughe.

PEPERONE BIANCO MANTOVANO – LOMBARDIA Le foglie sono alterne e lucide. Il peperone Bianco Mantovano è una varietà dalla forma quadrata allungata, ha la polpa sottile e dal particolare colore verde chiaro. Il sapore estremamente delicato è molto apprezzato in cucina. Ideale crudo nelle insalate. BROCCOLO DI TORBOLE E SANTA MASSENZATRENTINO ALTO ADIGE Ha un’infiorescenza a corimbo simile ad una palla, di colore giallognolo. Se lasciata crescere, la pianta, che si sviluppa fino all’altezza di quasi un metro. Questo cavolo veniva utilizzato come contorno della Carne Salada; si tratta di carne in salamoia, una pietanza antica (preparata anche dai Greci nel 500 a.c.) che nel ‘700 veniva bollita ed accompagnata dai rinomati, gustosi, croccanti e piccoli Broccoli di Torbole e Santa Massenza dalla caratteristica semente di colore rosso scuro.

CICORIA ROSSA DI VERONA – VENETO Varietà caratterizzata dalla forma sferoidale, ha foglie rotondeggianti e compatte che in autunno si chiudono, di colore rosso scuro intenso, in netto contrasto con la nervatura principale bianca e molto sviluppata. La cicoria rossa di Verona può raggiungere il peso di 300-400 g. Il sapore è gradevolmente amarognolo e dalla consistenza croccante. Usato in tante ricette come nei risotti e alla griglia.

CIPOLLA ROSA DI CAVASSO DELLA VAL COSA – FRIULI VENEZIA GIULIA La Cipolla Rosa della Val Cosa è caratterizzata da un bulbo di medie dimensioni, rotondo e schiacciato leggermente sui poli, di colore rosa mentre l’interno è bianco e croccante. Molto apprezzata per la sua particolare dolcezza.   ZUCCHINO ALBERELLO DI SARZANA – LIGURIA Lo zucchino Alberello di Sarzana è una cultivar con frutti allungati di colore verde chiaro caratterizzato da un portamento eretto, tanto che può essere coltivato con tutori.

ZUCCA VIOLINA DI FERRARA – EMILIA ROMAGNA La zucca Violina di Ferrara deve il suo nome non al colore, che in realtà è di un arancione intenso, ma alla sua forma, che ricorda la custodia di un violino. La sua polpa, anch’essa di un color arancione intenso, è compatta dolce e soda e questo ha reso la zucca Violina di Ferrara protagonista indiscussa di numerose ricette tradizionali locali, tra cui i famosi cappellacci di zucca. Il prelibato frutto si può gustare anche come condimento alla pasta, nella torta di mandorle, in forma di zuppa, a fettine cotta al forno, fritta, spolverata di zucchero, nel risotto, in gnocchi, in purea o come tocco magico di sapore nel minestrone di verdure.

POMODORO CANESTRINO – TOSCANA Il pomodoro Canestrino ha la tipica forma a “canestro” con solcature più o meno pronunciate. La polpa è soda e con ottime caratteristiche organolettiche: bassa acidità e elevato contenuto zuccherino. Ottimo da consumare sia crudo in insalate sia in salse.   CARCIOFO MONTELUPONESE – MARCHE Noto anche come “scarciofeno” il carciofo Monteluponese è una varietà tardiva di colore violaceo con striature verdastre. Ha dimensioni ridotte rispetto alla media, non ha peluria interna ne spine esterne. grazie al gusto saporito e molto dolce, è protagonista di molti piatti tipici, come le tagliatelle ai carciofi, i carciofi fritti e i carciofi alla giudìa.

LENTICCHIA DI CASTELLUCCIO DI NORCIA – UMBRIA La lenticchia di Norcia è caratterizzata dal suo aspetto policromo e dalle sue dimensioni molto ridotte. Essa possiede notevoli qualità nutritive: le sue proteine, vitamine e sali minerali infatti la rendono ottima per chi necessita di una dieta ricca di ferro, potassio, fosforo e povera di grassi. La buccia sottile e tenera consente direttamente la cottura senza ammollo, riducendo notevolmente i tempi di cottura.

POMODORO PANTANO ROMANESCO – LAZIO Storico pomodoro dalla caratteristica forma tondeggiante, costoluto e leggermente appiattito che può raggiungere dimensioni di 240 gr. La pianta risulta molto vigorosa con fogliame coprente. Una ricetta tradizionale lo vede svuotato e riempito con riso aromatizzato da diverse spezie.

PASTINACA DI CAPITIGNANO O CAROTA BIANCA – ABRUZZO La pastinaca di capitignano è un ortaggio poco conosciuto, anche se le sue origini risalgono ai tempi dei Romani. Questo tubero è un incrocio tra prezzemolo e carota, si consuma la radice cotta ed ha un gusto dolce. Questo tubero è di color bianco ricco di vitamine, fibre e sali minerali con maggiore tendenza a formare ramificazioni rispetto alle carote.

CENTOFOGLIE SCAROLA VENAFRANAZUPPA – MOLISE Scarola tipica molisana, protagonista del piatto tipico “Zuppa alla Santè”; piatto natalizio o di Capodanno: brodo di gallina, polpette di carne e pane raffermo, insaporite con prezzemolo, sale, parmiggiano e aglio e, ovviamente, la Centofoglie scarola Venafrana.

CAVOLO ANTICO TORZELLA – CAMPANIA Con oltre 4000 anni di storia, la torzella riccia è il cavolo più vecchio del Mediterraneo. La torzella viene molto spesso associata per caratteristiche al cavolo selvatico, è molto resistente sia al freddo e sia ai parassiti e non ha bisogno di particolari cure. Presenta foglie arricciate di colore verde più o meno intenso. Come sapore Le foglie della torzella un po’ ricordano il friariello che è amaro e pungente e un po’ la cima di rapa che è dolce. I germogli vengono raccolti per essere consumati sia allo stato fresco che cucinati in appetitose ministre della cucina tradizionale napoletana, dopo una breve cottura, il suo sapore si sposa bene con il pomodoro San Marzano, ma viene anche utilizzato crudo in insalate.

MELANZANA ROSSA DI ROTONDA – BASILICATA Nel dialetto locale viene chiamata “merlingiana a pummadora”, perché piccola e tondeggiante come un pomodoro e di colore arancio intenso con sfumature verdognole e rossastre, internamente ha invece la consistenza spugnosa tipica delle melanzane. Varietà caratterizzata da un elevato potere antiossidante, questa melanzana non annerisce nemmeno dopo molte ore dal taglio. Numerosi gli usi in cucina: può essere impannata e fritta per un contorno sfizioso, impiegata per la preparazione di sughi vegetali o grigliata per un contorno leggero; possiamo inoltre sfruttare la tipica forma piccola e tondeggiante di questa melanzana per farcirla con i ripieni più fantasiosi e cuocerla in forno con olio e aromi.

CAVOLETTO LECCESE MUGNOLO – PUGLIA I Mugnuli sono un cavoletto che cresce spontaneo nel salento leccese. Essi presentano infiorescenze eduli che risultano di dimensioni ridotte rispetto d altri ortaggi affini, ma dal sapore più dolce e aromatico. Numerose ricette tradizionali lo vedono protagonista tra cui la pasta al mugnolo: far bollire le cime di mugnolo, a metà cottura aggiungere la pasta, in un pentolino a parte preparare un condimento di aglio olio e acciughe da aggiungere dopo aver scolato la pasta. A piacere si puo servire aggiungendo pepe o peperoncino.

CECE NERO DI MURO LECCESE – PUGLIA Molto resistente alle avversità, il cece Nero Pugliese, non viene mai irrigato, non teme freddo ne siccità. Caratterizzato da una forma molto più piccola del cece classico, rugoso e irregolare esso è molto gustoso, ricco di fibre e di ferro, tanto che in passato veniva consigliato alle donne in gravidanza. Per la sua buccia consistente il cece nero pugliese richiede un tempo di ammollo di 12 ore e una cottura di due ore, nella quale l’acqua si tinge di un intenso colore nero. In bocca risultano incredibilmente vellutati, e questo li rende adatti alla preparazione di zuppe.   PEPERONCINO DIAVOLICCHIO DIAMANTE – CALABRIA Un tempo conosciuto come peperoncino “cangarillo” o “a sigaretta” il peperoncino diavolicchio diamante (diavolicchio in calabrese è il nome generico del peperoncino) ha la tipica forma allungata, raggiungendo la lunghezza di 6-8 cm con l’apice appuntito ed a volte ricurvo. Inizialmente di colore verde, diventano rossi a maturazione completa. Piccantezza media di 40.000-50.000 SHU.

ZUCCHINA SERPENTE VERDE DI SICILIA – SICILIA Chiamata anche Lunghissima di Sicilia. Presenta foglie verdi scuro, molto tomentose e arrotondate. I fiori sono bianchi e con i petali frastagliati. Il frutto è un peponide molto lungo (supera facilmente il metro di lunghezza) e con la buccia chiara. Molto apprezzata al sud Italia, soprattutto per la preparazione di un piatto tipico siciliano, “la minestra di tenerumi“, che vede protagonista proprio la serpente di Sicilia. I “tenerumi” sono i teneri germogli con alcune giovani foglie.

POMODORO CAMONE SARDO – SARDEGNA Il Camone Sardo è un piccolo pomodoro di forma perfettamente sferica, che può raggiungere i 60-80 grammi. La sua colorazione rosso-arancio e caratterizzata da un verde intenso della parte superiore. Questa varietà viene utilizzata nella preparazione di salse fresche e dal sapore deciso.

PREZZEMOLO DA RADICE – VAL D’AOSTA Il prezzemolo da radice sviluppa radici di grandi dimensioni, simili a carote sottili e allungate, raccolte quando raggiungono una dimensione tra i 12 e i 18 cm. La polpa della radice è bianca e soda adatta al consumo sia da cruda che da cotta, particolarmente aromatica e saporita che ricorda un mix tra sedano rapa, carota e pastinaca. Le foglie sono utilizzate come il prezzemolo comune ma dal sapore meno pronunciato.  

Redazione

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