Già in vendita 4 mln di bottiglie di vino novello

Via libera alla vendita delle circa 4 milioni di bottiglie di vino novello Made in Italy prodotte nel 2012 che dal 30 ottobre possono essere stappate secondo un calendario fissato per decreto.

Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la qualità si prevede buona, ma la produzione risulta in calo del 30 per cento quest’anno in cui il “deblocage” è stato anticipato rispetto al passato secondo quanto disposto dal decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali 13 agosto 2012.
La commercializzazione del novello in Italia – sottolinea la Coldiretti – è anticipata quest’anno di ben sedici giorni rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà assaggiare solo a partire dal terzo giovedì di novembre e cioè solo dal 15 di novembre. Il forte calo della vendemmia in Italia con una produzione complessiva di vino al di sotto dei 40 milioni di ettolitri ha indotto – osserva la Coldiretti – i produttori nazionali a riservare al novello un quantitativo minore di bottiglie rispetto al solito. Inoltre – continua la Coldiretti – il vino da bere giovane, anche se apprezzato come prima produzione enologica dell’anno, ha un po’ perso lo smalto di qualche anno fa anche per la limitata conservabilità che ne consiglia il consumo nell’arco dei prossimi 6 mesi. I prezzi di vendita sono stabili – sottolinea la Coldiretti – con una media di 5 euro a bottiglia. Il fatturato del vino novello è di circa 20 milioni di euro e sono oltre duecento i produttori con oltre un terzo del totale delle bottiglie che esce dalle cantine del Veneto che insieme al Trentino copre quasi la metà della produzione nazionale, mentre a seguire si posizionano la Toscana, la Sardegna, l’Emilia Romagna e la Puglia. La produzione italiana – precisa la Coldiretti – è caratterizzata soprattutto da novelli monovitigno con l’utilizzazione di un’ampia gamma di vitigni autoctoni (Teroldego, Ciliegiolo, Nero d’Avola, ecc.) anche se quelli più utilizzati sono nell’ordine Merlot, Sangiovese, Cabernet, Montepulciano e Barbera. Il “vino da bere giovane” è nato negli anni ‘ 50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla macerazione carbonica. Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, il novello – continua la Coldiretti – viene consumato soprattutto dal pubblico dei più giovani in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste. Un piacere che quest’anno è piu’ difficile da conquistare per effetto del crollo nella produzione di castagne che risulta praticamente dimezzata per l’andamento climatico avverso, ma anche per l’attacco di un parassita il “Cinipide galligeno del castagno” che – conclude la Coldiretti – è arrivato dalla Cina in Italia dove sta mettendo a serio rischio i boschi.

Redazione

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