Freddo fa svoltare a eccellenza i vini rossi

Dopo il lungo caldo e la siccità che ha fatto ben maturare le uve l’arrivo del maltempo con il primo freddo autunnale è la conclusione ideale per la vendemmia delle ultime uve che restano ancora da raccogliere. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’abbassamento delle temperature e le piogge, se non sono accompagnate dalla grandine, favoriscono alcuni processi fisiologici della vite che consentono una eccellente maturazione polifenolica.

L’arrivo del freddo è una vera manna per i vini rossi Made in Italy perchè i polifenoli – generalmente detti tannini e presenti in quantità variabili in accordo a diversi fattori compresi quelli climatici, ambientali, varietà d’uva e pratiche enologiche sono responsabili del gusto, del colore e dell’astringenza nei vini rossi. E fra i componenti polifenolici più importanti si evidenziano gli antociani, responsabili del colore dei vini rossi.

Il risultato del freddo a fine ciclo è la raccolta di uve eccellenti e la produzione di vini dal millesimo memorabile per i vitigni a maturazione tardiva come il Nebbiolo in Piemonte, la Chiavennasca in Valtellina, alcuni Cabernet in Trentino, il Montepulciano nel centro Italia l’Aglianico in Campania e Basilicata, il Nerello Mascalese in Sicilia. Per alcune di queste varietà la vendemmia potrebbe protrarsi fino alla fine di ottobre o i primissimi giorni di novembre mentre si è già praticamente conclusa per le uve bianche.

Un effetto del caldo record e della ridotta piovosità di settembre che si classifica al secondo posto (dopo quello del 1987) tra i piu’ caldi dal 1800 con un’anomalia di +2.6°C rispetto alla media del periodo di riferimento (1971-2000), secondo il Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) di Bologna. Il caldo torrido è stato accompagnato da un calo del 10 per cento in media delle precipitazioni che però in alcune zone si sono ridotte – sottolinea la Coldiretti – di valori compresi tra il 50 ed il 100 per cento. Il risultato è che la vendemmia 2011 si è conclusa in alcune zone in anticipo anche di 15 giorni e sarà la piu’ scarsa di sempre su valori compresi tra i 41 e i 42 milioni di ettolitri (in calo del 10- 15 per cento rispetto allo scorso anno), ma di qualità buona.

Se l’Italia ha perso cosi’ il primato quantitativo a favore della Francia, la qualità del raccolto varia però – precisa la Coldiretti – dal molto buono all’eccellente per la presenza di uve sane anche se con resa contenuta. Il 60 per cento della produzione nazionale sarà  destinata – precisa la Coldiretti – a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt).


A beneficiare dell’arrivo del freddo è anche la frutta e in particolare le mele sugli alberi che rischiavano di rimanere sbiadite a causa della mancanza dello sbalzo termico tra giorno e notte che ne favorisce la tradizionale colorazione. L’escursione termica tra giorno e la notte – spiega la Coldiretti – è infatti necessaria per favorire la formazione degli antociani i pigmenti che determinano la caratteristica colorazione delle mele rosse e delle bicolore. Potranno peraltro essere finalmente sospese le irrigazioni di soccorso che si sono rese necessarie per salvare le piante da frutta dallo stress provocato dal caldo torrido e dall’assenza di pioggia al nord. La pioggia è importante anche  per gli olivi che – conclude la Coldiretti – senz`acqua, sopravvivono sfruttando i loro stessi frutti.

Fonte: Coldiretti

Redazione

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