Ciclovia sull’acquedotto pugliese

acquedotto puglieseCon la primavera e il primo sole che avanzano non c’è niente di meglio che una pausa a bordo di una bicicletta in uno dei paesaggi più belli dello Stivale: fra i trulli della Valle d’Itria, in Puglia, dove sono stati appena inaugurati i primi dieci chilometri di ciclovia lungo l’acquedotto pugliese.

Realizzata in pietrisco pressato, la ciclovia è larga tra i due metri e mezzo e i tre metri e passa su cinque ponti canali, tra cui quelli di Figazzano e Galante. I “ponti canali” sono opere idrauliche che consentono di superare gli avallamenti del terreno e garantire una pendenza adeguata. Al contempo offrono anche la possibilità di avere una posizione privilegiata per ammirare il panorama circostante.

L’itinerario appena inaugurato alterna saliscendi a tratti pianeggianti. I comuni interessati dalla ciclovia sono diversi e tutti di interesse storico e architettonico: Locorotondo, Cisternino, Ostuni e Ceglie Messapica, nelle province di Brindisi e Bari. Nel tratto intermedio si attraversa l’area naturalistica Murgia di Sud-Est nei pressi di località Montedoro.

L’itinerario si snoda nella macchia mediterranea, fuori dal traffico, costeggia masserie, case rurali, trulli. Dalla stazione di Locorotondo si raggiunge l’inizio del percorso su viabilità esistente, secondaria. Il tratto aperto al pubblico, e realizzato dalla Regione Puglia e AQP Spa, è una parte della variante pugliese della “Ciclovia degli Appennini”, itinerario nazionale n.11 della rete ciclabile Bicitalia.

Il tratto si snoda lungo la strada di servizio del canale principale dell’acquedotto pugliese, tra Figazzano in agro di Cisternino e l’incrocio con l’ex statale Ceglie-Martina Franca in agro di Ceglie Messapica. L’intervento rientra nel progetto di ciclovia di 15 chilometri tra Locorotondo e il parco Pineta Ulmo (Ceglie Messapica). Obiettivo quello di realizzare una pista ciclabile che possa consentire a persone di tutte le età – nonché a bici di tutti i tipi – di pedalare, senza traffico, all’interno del tipico paesaggio della Valle d’Itria.

Redazione

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